Caro Lucio, com’è profonda la vita

Immaginate che i protagonisti delle canzoni di Lucio Dalla scrivano una lettera proprio a Dalla, per raccontargli come è poi andata a finire la loro vita. 

Quella vita che il cantante aveva evocato, raccontato, suggerito. I suoi personaggi escono dalle canzoni e prendono vita. Abitano una storia e la Storia con la esse maiuscola. Sono storie minori di una Bologna talvolta nascosta nelle case di periferia, segnata dal tempo e dai cambiamenti dei tempi.

A Bologna hanno realizzato un film su Lucio Dalla, parole e musica di Lucio Dalla. Personaggi, maggiori e minori, pure. Il film è diretto da Riccardo Marchesini ed è tratto dall’omonimo spettacolo teatrale scritto da Cristiano Governa.

Lo hanno presentato in anteprima ieri sera a Bologna all’Unipol Auditorium (Unipol Banca è uno degli sponsor). La sala era piena e gli applausi alla fine sono stati abbondanti e generosi. Lo distribuisce la società I wonder pictures, il volto distributivo di Andrea Romeo e del Biografilm Film Festival.

Come avete capito, è un film ad episodi, ciascuno dei quali è animato dal sentimento, dalla com-passione, cioè dal condividere sentimenti. Sono storie per metà raccontate da voci fuori campo (di autorevoli autori e scrittori) e per metà mostrate. Penso che a Dalla sarebbe piaciuto perché non racconta Dalla, racconta Bologna e le persone che la vivono.
ps unico assente nel film, forse perché le canzoni non davano pretesti, è lo sport. Appena accennato il basket, appena evocato un Dalla con un pallone da calcio sotto il braccio. Non mi pare si senta il rombo dell’automobile di Roberto Roversi.

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