Le Visioni diverse di Wainer Vaccari

Wainer Vaccari torna a presentare il suo lavoro a Modena. Torna da Mazzoli, dove nel 1981 vidi per la prima volta suoi quadri (altri tempi, altro stile) e vi torna a sedici anni di distanza dalla mostra precedente.Ci saranno una quindicina di dipinti nuovi, alcuni di grandi dimensioni, tutti in uno stile facilmente riconoscibile, eppure diverso dai pugili del 2001 o dai ritratti che portò alla Biennale di Venezia. Ci saranno pure disegni e un autoritratto.

Anche i soggetti sono in grande parte differenti, benché vi siano citazioni delle figure precedenti, ma fuori contesto. Come annuncia il comunicato stampa, vi saranno anche un paio di opere che hanno per protagonista la mitica Ghirlandina, mai così bella su un cielo mai così pittorico. Eppure, l’apparente oleografia della torre è perturbata da insolite presenze.

Queste nuove opere, che nascondono a volte citazioni di date, di importanti passaggi storici, di artisti e di opere d’arte, sfidano chi guarda, invitandolo a carpire la narrazione che racchiudono, che suggeriscono, che evocano.

La pennellata è cambiata, i colori anche (almeno per certa parte), con una ricerca sui gialli, sui verdi, sulle diverse tonalità dell’ocra che in apparenza richiama i colori dei muri modenesi.

Ma questa mostra non ha nulla del localismo vecchio e nuovo, e i colori sono anche colori d’inganno.

Vi ho percepito una ricerca del mistero, del non detto, del non visto, del non raccontato e allo stesso tempo, almeno in alcune figure, il senso della sconfitta. O, forse, del riposo tra una sconfitta e l’altra.

Ma io non sono un critico, sono solo un vecchio amico di Wainer al quale è stato concesso di guardare le tele (quasi tutte) seduto sulla vecchia poltroncina verde sistemata nel suo studio.

Di tanto in tanto, Wainer prova a smuovere la mia ignoranza scientifica raccontandomi le sue ultime letture.
Però, io vedo nell’autore di questi quindici quadri (uno più, uno meno) un altro erede dei modenesi con la mente fantastica, come scrisse il Folengo. Un narratore del volto in ombra della luna. Un pittore di poemi tra il furioso e l’innamorato.

P.S. La mostra si intitola Visioni diverse e sarà inaugurata sabato 6 maggio alle ore 18.30. Il catalogo contiene un testo di Flavio Arensi.

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