Prima delle figurine Panini Modena smerciava altre figurine, quelle stampate dalla Tipografia Soliani. Tipografia ducale, mica robaccia.Quando ho letto la notizia della mostra sulle matrici lignee delle tipografie Soliani (poi passate alla Mucchi) sono stato catapultato indietro di quarant’anni.
Allora curavo la rivista Quaderni Modenesi e il numero 9 del marzo 1976 era totalmente illustrato con alcuni dei legni incisi; come si scriveva in una piccola nota nella seconda di copertina, le incisioni erano “parte di un album che raccoglie sotto forma di catalogo tipografico le xilografie della stamperia ducale Soliani operante a Modena fra il 1640 circa e il 1870. L’album è conservato nelle collezioni del Museo Civico cittadino”.
Ho provato a ricordare chi ebbe l’idea di utilizzare quelle belle stampe ma la memoria non mi è venuta in aiuto. Continuo a pensare che fosse un suggerimento di Pier Camillo Beccaria, ma non ne sono sicuro.
La copertina pubblicava ingrandito il disegno che appare nella pagina del titolo della prima edizione modenese della Secchia rapita; all’interno si inseguono figure di paladini, personaggi dell’Orlando furioso, fogli da ritagliare e mettere sulla rocca per filare, una piccola stampa per imparare a suonare la chitarra, frontespizi di almanacchi popolari, una tavola per il gioco dell’oca, e molto altro ancora.
Le stampe venivano vendute nelle fiere e nei mercati da persone comuni che le affiggevano poi nelle loro case. Non a caso nella nota di presentazione si ricordavano le figurine e i poster, allora presenti nelle camere dei giovani di tutto il mondo.
Post scriptum. Poiché sono passati quarant’anni non siete tenuti a sapere chi formasse la “redazione” di quel periodico, espresso dal Pci modenese. Il direttore responsabile era Giancarlo Gatti; la redazione era composta da Carlo Artioli, Giuliano Barbolini, Pier Camillo Beccaria, Renato Cocchi, Roberto Franchini, Koky Fregni, Giuseppe Gavioli, Loris Lugli,, Alberto Melotti, Giuliano Muzzioli, Piero Pstorelli, Giorgio Prampolini, Alfonsina Rinaldi, Mario Scianti e Fanny Zangelmi.
Ps 2. Nel numero che ho citato era compreso un inserto speciale, su carta più sottile di colore verdino, che raccoglieva un convegno sulla crisi economica italiana; i relatori erano stati gli economisti Augusto Graziani e Michele Salvati e Giorgio Napolitano.