Un pavimento alla veneziana per l’ultimo dei Mohicani

Anche James Fenimore Cooper, l’autore dell’ultimo dei Mohicani, passò per Modena e ce ne ha lasciato una piccola descrizione. Davvero curiosa e inaspettata.

Lo scrittore americano dedicò tutta la sua attenzione ai pavimenti alla veneziana; ne fu talmente stregato al punto di chiedere informazioni a valletti e servitori. Si fece spiegare come pulirli.
Ma Cooper aveva capito il segreto di quei pavimenti: essere belli a vedersi, di poco costo e facili da pulirsi. Tutte qualità che ci parlano soprattutto di chi le apprezzò: un uomo americano pratico e popolare. Le stesse qualità che apprezzano i modenesi e gli emiliani in genere. Non a caso l’Emilia-Romagna è il 51° stato degli USA e finge ancora di non saperlo.

“Vedemmo qui per la prima volta anche i pavimenti alla veneziana, fatti di stucco, e ad imitazione del marmo. Dopo che parecchi strati di malta sono stati gettati e battuti alla consistenza giusta, ci si conficcano frammenti di marmo in modo da rendere variegata la superficie, e qualche volta in modo da formare disegni. Quando il tutto è indurito e compatto, si lucida la superficie. Il risultato è un pavimento meravigliosamente screziato, più ricco di qualsiasi pietra naturale, molto meno costoso e forse, se ben fatto, altrettanto durevole. Sarebbe bene adottare anche in America questo modo di ornare le case cominciando con gli edifici pubblici e le grandi case private. Esso offre inoltre un’altra garanzia: quella di essere assolutamente inattaccabile dal fuoco. È tra l’altro il più adatto in un clima caldo; e d’inverno, vi si possono stender sopra i tappeti, esattamente come su un pavimento di legno. I domestici mi hanno detto che basta un po’ d’olio misto a semola o segatura per ravvivare i colori e rendere il pavimento brillante”.

James Fenimore Cooper, Viaggio in Italia 1828 – 1830, Firenze 1989.

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