Il voto utile : una proposta inutile

Quando ho sentito il PD ripetere come un mantra la sua richiesta agli elettori di dare un voto utile ho pensato: ma come, non hanno nulla di meglio da proporre?

Il richiamo al voto utile è l’ultima risorsa di un disperato. Come giocare una cinquina al lotto. Certo, poi può anche uscire sulla ruota di Firenze ma, insomma, le probabilità sono davvero scarse.

Anche perché a me pare ovvio che ci si domandi: utile per fare che cosa? Per governare, certo. Basta questo? Mi pare davvero poco. Perché il rompiscatole aggiungerebbe: governare come? Per chi? per andare dove?

Banalità chiama banalità. Il voto utile è il suono del corno da caccia che invita ad uscire dalla foresta tutti gli elettori che si sono nascosti. Temo che nella foresta ci siano tanti cacciatori quanti ce ne sono all’aperto nella pianura. In certi momenti, per esempio in Emilia-Romagna, anche di più. E allora, basterà il richiamo dalla foresta a farli uscire?

Francamente non sono neppure convinto che questa mossa sia davvero ispirata dal segretario del Pd Renzi. Certo, serve perché fa sempre bene gettare qualche sasso tra i piedi degli avversari. Soprattutto, è un messaggio rivolto agli elettori di tradizione comunista, fedeli al partito sempre e comunque.

Non ne sono convinto perché gli ultimi anni di Renzi sono stati impostati al maggioritario più spinto. Non nella forma, forse, ma nella sostanza sicuramente sì. Il referendum malamente perso un anno fa ne è la dimostrazione più lampante: fu un referendum pro o contro di lui, che è costato più al Pd che a Renzi.

Il voto utile è la negazione della sua impostazione naturale, quella di un leader che chiede i voti direttamente ai cittadini saltando tutte le mediazioni, compresa quella del suo partito. Che, in effetti, non è mai stato così debole. Quasi inutile per vincere nelle urne, sia di elezioni amministrative che di un referendum.

I sondaggi non sono positivi per il PD, nonostante tutto, ma i sondaggi non sono voti. Per qualcuno sono solo un auspicio di voti, una pressione sulla psicologia dell’elettore (i sondaggi sono il vero voto utile. Virtuale ma utile, talvolta utilissimo). Accettiamo per amore della chiacchiera un risultato negativo del Pd: a quel punto cosa tratterrà Renzi, che comunque non si dimetterà, dal cambiare natura al PD? Anzi, a uscire dal bozzolo e farsi farfalla? Una farfalla color “macron”, che si porterà dietro un quindici per cento dei voti attuali e andrà a conquistare un altro dieci per cento in quello che oggi è il campo d’Agramante. Ps Agramante ha cambiato nome da tempo, ora si chiama Berlusconi. A qualcuno il cavaliere dovrà pur sempre lasciare i suoi voti in eredità.

 

 

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