Europeana, la nuova enciclopedia europea a fascicoli digitali

Si chiama Europeana, non so se l’avete mai perlustrata. Ci volevano gli enclopedisti dell’Europa unita per immaginare e realizzare un progetto tanto ambizioso.

Ambizioso quanto ovvio: condividere in uno stesso sito web gli archivi digitali che ciascun paese ha prodotto e sta producendo. Su ogni tema che possa interessare noi umani e gli umani che verranno dopo di noi.

Il progetto è nato una decina di anni fa, sulla spinta delle biblioteche, degli archivi, dei musei più attivi in umanesimo digitale. O, anche solo in furiosa digitalizzazione casuale del materiale conservato.

Europeana ha preso forma nel corso degli anni, suddividendo e organizzando gli items conservati per grandi aree tematiche, a loro volta raggruppate in faldoni. Direi, quasi in fascicoli, come quelli delle vecchie, care, enciclopedie.

L’ultimo grande spazio è quello della fotografia; certo, anche prima vi erano centinaia di migliaia di immagini, ma erano perlopiù disegni, stampe, dipinti, libri.

Confesso che è un repertorio affascinante ma talvolta dispersivo (gli items sono milioni e milioni) e non sempre di facile navigazione. Però, è il segno del sogno, del desiderio sconfinato di poter conoscere e dominare tutta la sapienza, la conoscenza, la bellezza del mondo.

E’ anche l’avamposto di una Europa che non viaggia certo a questi ritmi: del resto, è più facile condividere foto e file musicali che tasse e contratti, investimenti e innovazione.

Ma bisognava pur cominciare da qualche lato.

http://www.europeana.eu/portal/en

 

 

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