La foto di Marx con la barba corta e i capelli tagliati è un falso o un abile montaggio. Ora, non so quando sia stata fatta, se è recente e hanno usato Photoshop oppure se è cosa vecchia e hanno maneggiato solo le care vecchie forbici.
So che dovevo dar retta al Fotocrate (se non sapete chi è cercatelo sul web e tra i blog di Repubblica), so che dovevo dar retta al mio istinto, che non è una scienza ma solo una coscienza di quanto sia facile fare errori.
So che ho ritrovato e riletto la lettera che Marx spedì da Algeri ad Engels, nella quale lui spiegava che scelse di mettersi nelle mani del barbiere perché oramai era iniziato il caldo. Non prima, però, di essersi fatto una fotografia nel suo “vecchio stile”.
“ A causa del sole mi sono sbarazzato della barba da profeta e della capigliatura, (siccome le mie figlie mi preferiscono con) mi sono fatto fotografare nell’ altare di un fotografo algerino”.
Un poco padre affettuoso, un poco vanitoso di suo. Il suo aspetto era la sua immagine, il suo marchio di fabbrica. Il suo brand.
In ogni caso, la fotografia africana con barbone e capelli ampi appare davvero come l’ultima di Babbo Karl.