Se questo è un profugo: i campi di smistamento degli ebrei nel dopoguerra

Finita la Seconda guerra Mondiale, anche in Emilia-Romagna vennero allestiti alcuni campi di smistamento per i profughi ebrei, cittadini che non avevano alcun documento e che attendevano di essere imbarcati, per loro volontà, verso la Terra Promessa.

A Modena si riaprì perfino il cupo campo di Fossoli, altre sedi furono Villa Emma e Villa Bisbini, nella campagna di Modena, tra la Fossalta e San Damaso.

Questa bella villa era di proprietà della contessa Massa, che la cedette poi ad un medico cattolico, Bisbini appunto.

La villa ha una facciata, probabilmente la facciata principale, direttamente sul Tiepido perché vi si poteva arrivare in barca, come più comodamente avveniva nella zona di Bomporto. Negli anni del dopoguerra è stata la sede di una congregazione di suore ed ora è abitata da undici sacerdoti cattolici.

Su quella esperienza poco conosciuta sta svolgendo ricerche storiche Federica Di Padova, che ne anticipa alcune linee sulla rivista degli Istituti Storici dell’Emilia-Romagna in rete. Una storia, io credo, poco nota e che merita di essere riscoperta.

ps le foto vengono dal Fondo Tonini, che è conservato presso la Biblioteca civica Luigi Poletti di Modena.

ps2 qui sotto trovate il link al testo della Di Padova

http://e-review.it/di-padova-jewish-displaced-persons#nt-2

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